Abbiamo appreso con sconcerto, dagli organi di stampa di ieri domenica 6 marzo, la lista dei finanziatori della campagna elettorale dell’attuale sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Un totale di 770.000 euro, per cui gli facciamo i complimenti, ma con un dato che ci è subito saltato all’occhio come piuttosto stonato: ben 45.000 euro sono stati donati da una grande società di pratiche e servizi automobilistici, autorizzata anche a verificare la taratura degli erogatori di carburante: la Polimar srl. Una donazione robusta, se si pensa che il solo sistema delle cliniche ha fornito “appena” 20.000.

Tutto legittimo, dobbiamo sottolinearlo e riconoscerlo -almeno da quanto risulta alla Corte d’Appello di Roma-. Ma abbiamo appreso, anche dalla precedente giunta, che non di sola legittimità vive la società, e men che meno la politica. Questa robusta donazione, proveniente dal cuore del sistema automotive, è sì legittima ma quanto mai fuori tono in una città strozzata dalla più alta densità motoristica d’Italia, con il suo portato di morti, feriti e danni, l’ultimo oggi sul ponte Vittorio Emanuele II.

Oggi la priorità è la demotorizzazione, come non ci stanchiamo di dire da anni.

Cosa pensano di ottenere i generosi donatori? Pensano di ottenere ancora altro dallo snervato territorio romano? Sappiamo che le attività di lobbying troveranno la porta chiusa a meno che la Giunta non decida di avviare la tanto attesa opera di risanamento stradale e avvii un processo di demotorizzazione non più rinviabile. In questo caso le aziende di pratiche auto e altro sapranno giovarne preparando i documenti per la rottamazione, sempre lavoro è. Ma proprio oggi arriva un segnale di segno opposto, con l’annuncio dell’assessore Eugenio Patané di voler “revisionare” le ciclabili sorte negli ultimi anni.

Non vogliamo vederci connessioni ma uno dei cattivi maestri italiani ci ha insegnato che a pensare male si fa peccato ma spesso ci s’azzecca.

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