STRISCE PEDONALI E ATTRAVERSAMENTO IN SELLA ALLA BICI: SI PUÒ FARE?
È opinione diffusa quella per cui i ciclisti che si trovino a dover impegnare le strisce di attraversamento pedonale debbano condurre la bicicletta a mano.
In realtà, come i molti altri casi che sono stati e saranno oggetto di disamina in questa rubrica, tale convincimento non trova riscontro nei testi di legge.
Il Codice è ambiguo
L’equivoco nasce dall’ambigua disposizione di cui all’art. 41 co. 15 del Codice della Strada, a mente del quale: “In assenza di lanterne semaforiche per velocipedi, i ciclisti sulle intersezioni semaforizzate devono assumere il comportamento dei pedoni”.
Tale norma sembra affermare che il comportamento del ciclista sugli attraversamenti regolati da semaforo sia diverso a seconda che ci si trovi in due diverse situazioni.
La prima, quando sia presente la lanterna specifica per bici (che è obbligatoria, peraltro, solo in caso di interruzione della ciclabile che sia tagliata da carreggiata percorribile da altri veicoli: art. 41 co. 6 C.d.S.) e la seconda, quando il semaforo sia quello che regola l’attraversamento dei pedoni, ingenerando così la convinzione che, mentre nel primo caso il ciclista può attraversare in sella alla bici, nel secondo debba invece scendervi.
Anche stavolta (vedi articolo sulle ciclabili promiscue velocipedi-pedoni) è un parere del Ministero dei Trasporti a firma dell’Ing. Mazziotta che ci fornisce la corretta interpretazione da attribuire alla controversa fattispecie in commento.
Al contrario di quello che pensiamo, il Codice della Strada non obbliga il ciclista a scendere dalla bici
Infatti, si legge nel parere prot. n. 513 del 24 gennaio 2013 a firma dell’Ing. Francesco Mazziotta, che: “Ai sensi dell’art. 41 co. 15, in assenza di lanterne per velocipedi, il comportamento dei ciclisti sulle intersezioni semaforizzate deve essere analogo a quello dei pedoni, ossia deve conformarsi al disposto dell’art. 41 co. 5”.
Cosa si intende davvero con la locuzione “assumere il comportamento dei pedoni”
E cosa ci dice l’art. 41 co. 5 del C.d.S.? Semplicemente che: “Gli attraversamenti pedonali semaforizzati possono essere dotati di segnalazioni acustiche per non vedenti. Le luci delle lanterne semaforiche pedonali sono a forma di pedone colorato su fondo nero. I colori sono:
- a) rosso, con significato di arresto e non consente ai pedoni di effettuare l’attraversamento, né di impegnare la carreggiata;
- b) giallo, con significato di sgombero dell’attraversamento pedonale e consente ai pedoni che si trovano all’interno dello attraversamento di sgombrarlo il più rapidamente possibile e vieta a quelli che si trovano sul marciapiede di impegnare la carreggiata;
- c) verde, con significato di via libera e consente ai pedoni l’attraversamento della carreggiata nella sola direzione consentita dalla luce verde”.
Spiega esclusivamente, cioè, quale comportamento deve essere adottato a seconda dei diversi colori che sono proiettati dal semaforo!
Pertanto, continua l’Ing. Mazziotta (che da ora dovrebbe essere elevato a rango di nostro Guru), affermando che: “In tal caso (intersezione semaforizzata pedonale, ndr) o anche in assenza di semaforo, i ciclisti possono attraversare in sella alla bicicletta”.
Anche se possiamo impegnare l’attraversamento in sella occorre attenzione e buon senso
Chiarito ciò, l’interprete chiude con un doveroso accorgimento.
Il Parere ministeriale si conclude infatti ponendo un limite alla regola anzidetta. Infatti si afferma che: “ … [i ciclisti possono attraversare in sella alla bicicletta,] con le ovvie limitazioni di cui all’art. 182, c. 4, del Codice” .
Detto limite è più un richiamo al buon senso che una prescrizione vera e propria. Infatti, la disposizione dell’art. 182 co. 4 non pone alcun divieto, ma solo un principio prudenziale: “I ciclisti devono condurre il veicolo a mano quando, per le condizioni della circolazione, siano di intralcio o di pericolo per i pedoni. In tal caso sono assimilati ai pedoni e devono usare la comune diligenza e la comune prudenza”.
Circostanza questa che, ovviamente, andrà valutata dal ciclista volta per volta e in relazione alla concreta compresenza di pedoni durante il transito sulle strisce, ferma la regola per cui in condizioni normali il ciclista può attraversarle in sella.
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