Un uomo a piedi, a cavallo o in bicicletta vedrà di più, sentirà di più, godrà di più in un solo chilometro di migliaia di turisti motorizzati in centinaia di chilometri.  (Edward Abbey)

Questa frase l’ho sempre sentita molto mia.

I motivi possono essere molti, primo tra tutti, il piacere di spostarmi alla velocità del mio corpo e poter usare il mio pensiero per capire quello che ho intorno.

Siamo animali che la Natura ha progettato per muoverci guardando attorno a noi, sviluppando i nostri sensi al fine di stimolare il pensiero.

La bicicletta, il moderno cavallo d’acciaio, si sposta ancora entro il limite di velocità legato alla nostra capacità di fare esperienza durante il tragitto.

Ogni mattina e ogni pomeriggio, attraverso il centro di Roma, cercando di lasciarmi alle spalle le strade a maggior scorrimento, intasate dal traffico di auto e pullman di turisti: passo davanti a monumenti meravigliosi, non solo i più conosciuti, alle volte mi fermo e chiedo se posso entrare in uno dei tanti cortili del centro di Roma, veri scrigni che celano perle preziose come la “galleria Spada o, palazzo Carpegna.

Quando arrivo al Lungotevere…

e vedo i torpedoni pieni di turisti o in sosta, nell’attesa di ricaricarli e portarli di nuovo a Civitavecchia sulle navi da crociera o chissà dove, mi rattristo per loro.

Il Centro Storico di Roma è stato riconosciuto, nel 1980, patrimonio dell’umanità dall’UNESCO con più di 25000 siti d’interesse: questo da solo dovrebbe imporre Rispetto e voglia di conoscerla fino a farsi pervadere dalla emozioni.

Peccato che i “turisti motorizzati” e i “cittadini imbottigliati”, passino davanti a tanta bellezza, storia e sentimento, senza neppure accorgersene, spesso senza che nessuno dei loro sensi sia in grado di generare uno stimolo utile per il cervello.

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