RIAPRE IL PONTE DI FERRO … SENZA PEDONI IN SICUREZZA E SOGNANDO I TIR
Lettera Aperta all’Amministrazione Capitolina
E’ stato comunicato che oggi 12 dicembre 2021 dalle ore 11,00 . vi sarà la riapertura del Ponte dell’Industria (più noto a Roma come il “Ponte di Ferro” coinvolto nell’incendio del 2 ottobre 2021): “Entro 10 giorni sarà restituito alla città” ha annunciato il Sindaco Roberto Gualtieri.
Ma a quale città si fa riferimento? Una certezza l’abbiamo; non a quella che si muove in modo attivo e sostenibile!
Pur di aprire il ponte al traffico automobilistico uno dei due marciapiedi rimarrà interdetto ai pedoni, mentre l’altro, anch’esso sotto i minimi standard, assorbirà l’intero flusso pedonale.
Una condizione già così fuori norma che ogni volta che un pedone ne incontra un altro nel senso opposto uno dei due è costretto a invadere la corsia automobilistica.
Della sottostante ciclopedonale del Tevere non si sa nulla, ipotizziamo venga riaperta non avendo notizie in merito.
C’è di più, da Ornella Segnalini, Assessora ai Lavori Pubblici, apprendiamo la notizia: “Abbiamo già avviato un tavolo di confronto con la Soprintendenza Speciale di Roma per far sì che il Ponte dell’Industria, …, possa essere utilizzato anche per il transito dei veicoli di maggior peso e dimensioni”. Ovvero si vorrebbero far transitare mezzi di trasporto di portata superiore alle 3,5 tonnellate di peso, il limite di carico imposto fino ad oggi.
Da che si indagava per problemi di ordine statico si cerca addirittura di aprire al traffico pesante!!!
Assurdo, invece di prevedere HUB INTERMODALI (nodi di scambio) di carico e di scarico fuori dal centro urbano – migliorando in tal modo sia l’efficienza che l’economicità del trasporto di persone e merci all’interno della città – questa Amministrazione decide l’ingresso in città di Tir e mezzi pesanti
Amministratori poco lungimiranti e non attenti alla sicurezza dei propri cittadini che hanno già dimenticato che questa tipologia di mezzi di trasporto nell’area urbana capitolina hanno creato non pochi morti a causa degli angoli ciechi dovuti alla loro struttura e dimensione che mal si conciliano con l’utilizzo della strada da parte dei diversi utenti, iniziando da quelli più vulnerabili, pedoni e ciclisti in primis.
Mentre le capitali europee si trasformano rendendosi sempre più indipendenti dai mezzi a motore, Roma ancora non riesce a trasferire i concetti di mobilità attiva e sostenibile all’interno della programmazione di sviluppo della città, restando ancorata a una visione anacronistica e autocentrica con una totale mancanza di progetti e di buone pratiche che assicurino anche la sicurezza stradale delle proprie cittadine e cittadini.
Capitali come Parigi e Berlino avrebbero approfittato della chiusura del Ponte per restituirlo alle persone, ad esempio creando un’isola ambientale che coinvolgesse quartieri come Ostiense-Marconi liberandoli dalla morsa delle auto private. Avrebbero pensato al benessere e alla sicurezza dei propri cittadini iniziando dai più piccoli, rendendo questi territori vivibili e non più ostaggio dell’inquinamento, tra i più alti di Roma, così come giornalmente registrato dalla centralina ARPA.
Sì, a Parigi e a Berlino avrebbero fatto così, anzi no, lo hanno già fatto!
E a Roma quando?!
Se vogliamo colmare l’enorme divario che ci divide da loro, è necessario che si inizi ora! Occorre che si proceda celermente a una riorganizzazione degli spazi di Roma in modo che il cittadino possa trovare entro 15 minuti a piedi (o 5 in bicicletta) da casa tutto quello che gli serve per vivere e gli sia possibile farlo in sicurezza.
La nostra richiesta è che l’infrastruttura sia restituita al transito delle persone con particolare attenzione all’utenza vulnerabile della strada, pertanto
Chiediamo
– Che il Ponte dell’Industria abbia una corsia a un unico senso di marcia per i veicoli a motore, marciapiedi di larghezza idonea al transito dei pedoni con doppio senso di percorrenza, questi sì da adeguare al Regolamento Viario di Roma Capitale.,
– Che diventi una strada ciclabile (fahrrad strasse) come contemplata dall’art. 2 comma 2 lettera E-bis del nuovo CdS.
– Che si continui a vietare il transito a mezzi oltre le 3.5 tonnellate troppo pericolosi in aree urbane..
– Che per le cittadine e i cittadini romani la sicurezza stradale e la mobilità attiva e sostenibile non continui a essere una chimera in questa città!
Ci aspettiamo inoltre che Eugenio Patanè, Assessore alla Mobilità, e Andrea Catarci, Assessore ai Servizi al territorio per la città dei 15 minuti (che ricordiamolo, è il modello per una città sostenibile che Anne Hidalgo, Sindaca di Parigi, sta attuando) del comune di Roma Capitale esprimano urgentemente la loro posizione a riguardo, non lasciandosi sfuggire un’occasione per cercare di avvicinare la nostra città a quelle europee!
Le associazioni ciclombientaliste romane
Salvaiciclisti Roma -Sic Roma Aps ETS Fiab Ruota Libera Aps
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Salvaiciclisti Roma -Sic Roma A.p.s., associazione per ciclisti urbani, promuove l’uso della bicicletta come mezzo di spostamento (dialogando con i cittadini, le aziende e le amministrazioni), la demotorizzazione dei centri urbani, la sicurezza stradale e una città a misura di persona.
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