CON LA BICICLETTA FORSE POSSO CAMBIARE QUELLO CHE NON MI PIACE
Mi hanno chiesto: “perché sei cicloattivista?”. Sul momento non ho saputo rispondere e probabilmente non riesco a farlo neppure ora.
Può sembrare assurdo per chi mi conosce: pedalo ogni giorno, ho più biciclette che paia di scarpe, partecipo assiduamente alla Critical Mass, faccio parte del Direttivo dell’associazione Salvaiciclisti Roma, partecipo a Salvaiciclisti da quando è nato il movimento, prima ancora sono stato tra i promotori e animatori di Di Traffico Si Muore, sono entrato in ogni CicloOfficina Popolare romana e in molte italiane eppure, non so dire perché sia un cicloattivista. A dirla tutta non so neppure definire cosa sia un cicloattivista.
Sono un Uomo di quarantaquattro anni. Padre di due figli, vivo in una città che non mi piace e cerco di migliorarla. Non assisto passivamente a quello che succede ma, cerco nelle mie possibilità di essere parte di quello che voglio cambiare.
Quello che non mi piace
Non mi piace una città in cui i bambini non possono essere autonomi nel proprio spazio perché ci sono troppe auto. Che non possano spostarsi in bicicletta con la tranquillità che sarebbe normale se non abitassero a Roma. Non mi piace perdere tempo e soldi in auto quando lo stesso spostamento può essere fatto in modo più efficiente altrimenti. Andare a fare la spesa in macchina nei centri commerciali. Preferisco acquistare al mercato mentre li accompagno a scuola o nei negozi mentre torno. Non mi piace produrre troppi rifiuti e buttarli indistintamente. Creare disagio ad altri parcheggiando male la macchina anche se “è solo un attimo”. Non mi piace una città con più macchine che bambini, quasi con più macchine che esseri umani. Non mi piace il consumo di suolo agricolo per costruire nuove case e parcheggi quando ce ne sono sfitte o ci sono edifici che potrebbero essere riutilizzati. Bere acqua minerale in bottiglia o bevande gassate come abitudini. Non mi piace lo sfruttamento delle persone, la sopraffazione. La violenza, specie su chi non può difendersi, non mi piacciono tante altre cose.
Quello che non mi piace cerco di cambiarlo attivamente, partecipo.
Spostandomi quasi esclusivamente in bicicletta, sono un “ciclista urbano”, legato al proprio contesto che cerco di migliorare, seguendo i miei valori e le mie idee.
La Bicicletta non è un fine, è un mezzo.
Penso che in bicicletta si possano cambiare molte delle cose che non mi piacciono e probabilmente è proprio per questo che vengo definito “Cicloattivista”.
Penso che in bicicletta si possano cambiare molte delle cose che non mi piacciono e probabilmente è proprio per questo che vengo definito “Cicloattivista”.
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