L’ECC È FINITA: LUNGA VITA ALL’EUROPEAN CYCLING CHALLENGE
Chi vi scrive è una strenua sostenitrice della European Cycling Challenge, la simpatica e turbolenta gara tra ciclisti di varie città europee che si svolge nel mese di maggio da ormai 5 anni.
Sarà che mi ricorda quando da bambina per me, e per molti altri miei coetanei, l’Europa era un gran bel Gioco Senza Frontiere; sarà che, in fondo, ancora credo sia possibile un mondo in cui Roma batte Danzica 4-3 (imbroglia o non imbroglia: questo il dilemma), ma qualunque sia la ragione il richiamo dell’ECC quest’anno è arrivato ed è stato anche più forte dei precedenti.
I numeri dell’ECC
Una passione che decisamente non colpisce tutti allo stesso modo, perché purtroppo quest’edizione è stata decisamente fallimentare per Roma. Sono ben lontani infatti i fasti del 2014, quando la Capitale riuscì a piazzarsi sul gradino più basso del podio. E rispetto all’anno scorso, la partecipazione dei romani è sensibilmente calata (dati aggiornati al 31.05.2017, ore 18:00).
Complice sicuramente il fatto che le Amministrazioni capitoline, negli scorsi anni, non hanno fatto alcun uso delle heatmaps (le mappe di calore costituite dai percorsi più battuti della città) forgiate dai pedali dei ciclisti, contrariamente a quanto loro promesso paventando la forte possibilità che fossero utilizzate per “ciclabilizzare” le strade più calde.
I cittadini, spiega qualche deluso, sono stanchi di tracciare i propri spostamenti “solo” per partecipare alla gara; “Quest’anno Roma non avrà i miei chilometri”, dice qualcun altro.
La sensazione di essere presi in giro è forte.
Salvaiciclisti e l’ECC
La disfatta di Roma era preannunciata già dalla lettura dei numeri degli iscritti alla gara. Nonostante ciò, o anzi proprio in virtù di questo e per spronare i romani ad accendere Naviki (altro grande problema dell’edizione di quest’anno: a molti partecipanti non ha mai funzionato sul proprio smartphone) all’approssimarsi di maggio, con la preziosa collaborazione di Lorenzo Quaranta, socio SIC, abbiamo redatto una proposta per l’Amministrazione ed ATAC, sollecitandoli ad aprire i tornelli, gratis, alle bici non pieghevoli al seguito dei non abbonati, senza cioè che questi dovessero acquistare il secondo biglietto. La nostra richiesta è stata accolta ma purtroppo solo in parte: non sappiamo, infatti, quale sia stata la percentuale di adesione dei romani a fronte di tale opportunità, atteso che ATAC non ha inteso monitorare i flussi di bici ai tornelli.
Un’occasione vinta a metà, preferisco pensare, più che persa. E andiamo avanti.
1 maggio: si parte!
Qualche giorno prima dell’inizio di maggio ho l’avventura di incontrare di persona un gruppo di meravigliosi ciclisti, che inaspettatamente mi “invitano” ad un evento che mi entusiasma: alle 00:00 del primo maggio si inaugura l’ECC 2017 con una bella pedalata notturna!
Siamo un folto gruppetto luminoso, partiamo dalla ciclofficina MacchiaRossa di Magliana, arriviamo fino in centro, a Piazza del Popolo, varie soste per foto, scherzi, cercare di capire come funziona Naviki (!) poi a casa: i primi 20 chilometri circa per ciascuno di noi, e immortaliamo con uno screenshot dal cellulare la classifica: Roma è prima!
Lo svolgimento della gara
Il dominio capitolino sull’ECC dura ben poco, molti palesano su Facebook il proprio sconforto dovuto al malfunzionamento dell’app ufficiale dell’ECC: parecchi chilometri vengono cancellati o non registrati.
La discesa in classifica di Roma pare inarrestabile: quest’anno non ci sono speranze di ottenere un buon piazzamento. Sono molto dispiaciuta che questi inconvenienti determino i romani a non partecipare, nonostante ne comprenda le motivazioni non li condivido perché affrontare una competizione, anche se non si vince nulla, è un’occasione per sfidare noi stessi a dare un po’ di più del solito, superare anche di poco i nostri abituali limiti in modo divertito e, soprattutto, con una finalità condivisa da tanti cittadini italiani ed europei.
Lancio un appello su Facebook: “Se non possiamo competere con la Polonia, almeno sfidiamoci tra di noi!” e, con apposita prosopopea, mi vanto dei chilometri fatti sinora.
La provocazione viene raccolta. E’ l’inizio di una competizione interna all’ultimo pedale.
Banditi vs. Ciclovampiri
Il social per eccellenza diventa la bacheca di scambio di un divertente palleggio di schermate in cui vengono rappresentati i chilometri accumulati dagli esponenti di due formazioni sociali createsi nel corso di questa ECC.
Regina incontrastata dei Banditi, Mafalda Zappa Libera vola in classifica accompagnata dal fido compagno di pedalate Emanuele Marelli.
Io non posso competere, tra andata e ritorno dal lavoro percorro solo 20 chilometri al giorno. Come fare? Incontro nuovamente alcuni ciclisti della notte del primo maggio, che mi rivelano: “Noi pedaliamo di notte, tutte le notti”. Sì, ecco il modo!
In poco tempo, rimonto la classifica, esortata da una divertita Mafalda che deride il mio ingiustificato precedente pavoneggiamento. Con Andrei Paicu, Sergio Gatto e Daniel Scirlatache (a cui però piace essere un po’ pregato), intraprendiamo una serie di uscite notturne che ci fanno guadagnare il soprannome di Ciclovampiri.
Cosa resterà di questa ECC
La gara diventa solo una scusa per uscire e godere dalla bellezza di Roma di notte, in quasi ogni suo angolo. Abbiamo esplorato il Parco della Caffarella e degli Acquedotti, percorso la ciclabile Tevere, sono addirittura riuscita a valicare 4 dei 7 colli romani (Carmine del Sorbo, sono quasi pronta!).
Con una bella compagnia e la voglia di divertirsi e scoprire la città, ad oggi (scrivo alle 18:00 del 31 maggio), abbiamo tutti percorso più di 1000 chilometri a testa.
Dal giorno alla notte molte cose cambiano a Roma, e in pochi hanno il privilegio di assistere a degli eventi rari e di eccezionale bellezza. Ne è un esempio lampante la parata militare della festa della Repubblica, e le sue prove generali che si sono svolte la notte del 29 maggio.
A dispetto del rigore che troneggia durante lo svolgimento della manifestazione del 2 giugno, quello a cui abbiamo assistito aveva più l’aspetto, i colori e i suoni di una goliardica festa di paese.
Perhaps, perhaps, perhaps
Il nostro Sergio, rapito dal ballo sensuale di una coppia di agenti della Polizia Municipale che danzavano sulle note di “Perhaps, perhaps, perhaps” suonata dalla banda musicale dei Bersaglieri, si è precipitato ad immortalarli lasciando la sua bici incustodita.
Un giovane Bersagliere non ha resistito alla voglia di montarvi in sella per fare un giro, un po’ circospetto per non farsi scoprire dal suo superiore che gironzolava lì intorno, e poi, felice dello strappo al protocollo, si è fatto immortalare felice sulla bici di Sergio.
Sono momenti come questo che ti fanno capire che, in fondo, la bici piace proprio a tutti.
Questo mezzo di locomozione è gioioso, permette una socialità irrealizzabile in automobile e ti fa arrivare in luoghi dove l’auto è del tutto interdetta.
E quando qualcuno sente di dover affermare che a Roma la bicicletta è impraticabile a causa delle “distanze siderali” che la caratterizzano, non possiamo che rispondere portando l’esempio di Mafalda, che alla fine dell’ECC ha accumulato più di 1756 chilometri.
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