La sicurezza stradale, la narrazione pubblicitaria e il mito della velocità
La velocità nuoce gravemente alla salute.
Questa notte, molte strade e piazze di Roma si sono risvegliate con una serie di messaggi che hanno parzialmente ricoperto i cartelloni di alcune note pubblicità di case automobilistiche. Scopo dell’iniziativa di alcuni attivisti è infatti equiparare la velocità dei mezzi a motore e la cattiva condotta di guida a un tumore o agli effetti nocivi del tabagismo sulla salute, che per legge devono occupare un terzo della confezione dei pacchetti di sigarette. E proprio a questi messaggi la grafica bianca e nera sembra essere ispirata.
Se consideriamo i numeri e la statistica, questi messaggi non sono affatto distanti dalla verità. Mentre si parla di rispetto reciproco puntando a misure di correzione degli utenti vulnerabili della strada come pedoni o ciclisti, la causa primaria di morte sulle strade italiane è la violenza motoristica. Ma dietro il messaggio rassicurante delle pubblicità di SUV e auto sportive, fatto di panorami mozzafiato e strade sgombre, di ostentazione del lusso elitario e di asocialità, se non di incitazioni alla velocità e alla trasgressione neanche troppo velate, questa verità tanto ovvia quanto scomoda non passa.
Un po’ come nascondere un elefante dietro un dito. Non fosse altro che in questo caso l’elefante è il SUV, e il dito il ciclista.