Città 30
I dati ACI/ISTAT riportano che oltre il 70% degli incidenti avviene in ambito urbano e questi provocano il 44% di morti e il 70% di feriti sul totale stradale. Nelle Città 30, dove il limite dei 30 km/h è esteso a quasi tutte le strade e gli arredi urbani sono a misura di persona (attraversamenti rialzati, isole ambientali, piste ciclabili capillari, etc), le statistiche rivelano una diminuzione degli incidenti mortali e delle lesioni più gravi sulla strada, con un miglioramento della qualità dell’aria e della vita dei cittadini.
Crediamo che limitare la velocità sia strumento fondamentale per restituire alle attuali e future generazioni delle città più sicure, più pulite, più vivibili, socialmente più attive e attraenti. La Città 30 permette di aumentare la sicurezza, gli spazi pubblici e le zone condivise senza la necessità di costose infrastrutture; incentiva l’utilizzo del tpl e la mobilità dolce, rendendo paradossalmente più agevoli gli spostamenti in auto nei casi di necessità.
Infrastrutture per la mobilità dolce e riduzione del numero delle auto
La bicicletta è un mezzo di trasporto urbano efficace: è pratica, ecologica, economica, a basso impatto per peso, spazio occupato e soprattutto è il mezzo più veloce entro i 10 km di spostamento. Tuttavia la percezione che i cittadini hanno della mobilità nella nostra città è distorta dall’inadeguatezza delle infrastrutture e dei servizi. L’ostacolo principale alla diffusione della mobilità dolce è la paura di utilizzare uno spazio urbano concepito per le automobili, le quali invadono ogni angolo della città, restando spesso impunite e rendendo le strade poco sicure.
Gli interventi per la ciclabilità realizzati fino a pochi anni fa hanno seguito una concezione non funzionale. La bicicletta non è relegabile a mezzo di svago domenicale, utile per passeggiate di piacere, ma un mezzo di trasporto utile per tutti gli spostamenti urbani.
Le infrastrutture ciclabili devono collegare i principali attrattori della mobilità urbana (scuole, uffici, centri commerciali e di servizio, luoghi di svago, etc) senza sottrarre spazio ai pedoni e seguire tracciati lineari che abbiano organicità e visione di insieme.
Attraverso la democratizzazione degli spazi e investendo in infrastrutture e in campagne di sensibilizzazione, Roma può diventare una città più attrattiva, sostenibile, pulita e socialmente attiva, riducendo l’utilizzo dell’auto privata che è il mezzo meno adatto per spostarsi in una città di 3 milioni di abitanti e con quasi 3000 anni di storia.
Strade scolastiche
La pedonalizzazione delle strade in prossimità degli edifici scolastici serve a favorire l’autonomia dei bambini e dei ragazzi negli spostamenti quotidiani, rendendo il percorso casa-scuola più sicuro. Realizzare una strada scolastica rappresenta inoltre un’azione di contrasto all’inquinamento atmosferico volta a tutelare la salute dei ragazzi, quotidianamente esposti, durante l’entrata e l’uscita delle scuole, ad elevati livelli di polveri sottili (PM), biossido di azoto (NO2) ed altri inquinanti.
Crediamo fortemente che questo sia un primo passaggio indispensabile per un necessario cambiamento culturale, che coinvolga i bambini come pionieri di un nuovo modo di concepire la città e gli spostamenti.