Decisione dell’Assemblea Salvaiciclisti Roma A.p.s. del 15 febbraio 2020
L’Associazione Salvaiciclisti Roma conferma la sua partecipazione alla Manifestazione contro l’Emergenza Stradale del 23 febbraio 2020 nonostante esprima il suo dissenso sul titolo e relativo hasthag, #rispettiamocinstrada, che si è deciso di dare all’evento.
Le motivazioni di tale dissenso sono:
- Non è il “rispetto reciproco” la soluzione al tema della violenza e della emergenza stradale, così come non lo sono la protezione passiva o il negare il diverso grado di responsabilità che le utenze hanno sulla strada
- Esiste già un Codice delle Strada, da cambiare ma reale, dove sono scritte nero su bianco le regole “da rispettare”, ovvietà che sono però le reali cause del problema della emergenza stradale: la velocità, la guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti, la distrazione, il mancato rispetto della precedenza, la numerosità insostenibile del traffico motorizzato nei centri urbani
Per questi motivi, inoltre, l’Associazione Salvaiciclisti Roma stigmatizza la partecipazione di associazioni che negli anni hanno avuto un approccio al tema della sicurezza stradale diametralmente opposto, spostando il problema sui comportamenti delle utenze deboli (pedoni e ciclisti su tutti). Gli unici punti in cui la Associazione si riconosce sono quelli riportati nel Manifesto dei promotori inviato al Presidente della Repubblica.
L’obiettivo dell’Associazione Salvaiciclisti Roma è sempre #bastamortinstrada, attuabile attraverso la demotorizzazione, la riduzione della velocità, la cultura del rispetto delle utenze più vulnerabili.
Per questo, soprattutto nel rispetto di tutte le vittime della strada, dei feriti e dei loro familiari porteremo gli unici contenuti possibili ad un evento che chiede di porre fine alla emergenza stradale.
Indosseremo una maschera e una tuta bianca sulla quale saranno visibili i segni dei copertoni a significare la reale vulnerabilità delle utenze deboli. Porteremo insieme a noi una bara di cartone, vuota, perché di funerali e di vittime della strada non vogliamo più sentir parlare, perché abbiamo un rispetto profondo per la vita.
Parliamo di morte e di violenza e per questo non possiamo esimerci dal rappresentarle alla cittadinanza e alle istituzioni in una giornata importante come questa.