LE CICLABILI A ROMA: A CHE PUNTO È LA GIUNTA RAGGI
Abbiamo preso in esame le ciclabili esistenti prima del 2016, gli interventi realizzati durante gli ultimi due anni della giunta Raggi e il programma per il prossimo futuro. Gli interventi della giunta Raggi appaiono insufficienti per lo sviluppo della mobilità in bicicletta a Roma. Salvaiciclisti-Roma propone almeno tre interventi necessari per costruire il nucleo centrale della rete ciclabile romana: due assi trasversali e un anello di connessione.
Qual è la situazione delle ciclabili a Roma? Dove eravamo prima dell’insediamento della giunta Raggi? Quali sono i piani per lo sviluppo della mobilità in bicicletta a Roma?
Durante gli ultimi 10 anni, la città di Copenhagen ha speso 268 milioni di euro per la bicicletta.
(M. Colville-Andersen, Copenhagenize)
Insediata il 22 Giugno del 2016, la Giunta della Sindaca Virginia Raggi ha superato da poco il traguardo di metà mandato: i tempi sono maturi per un esame di medio termine sulla situazione delle infrastrutture, dati alla mano e tenendo presente i piani per l’immediato futuro contenuti nel PON-METRO 2014-2020 (Piano Operativo Nazionale), e recentemente riassunti con autorevolezza dal Presidente della Commissione Mobilità, Enrico Stefàno.
I dati e la mappa interattiva dove sono raccolte tutte le informazioni disponibili si trovano in fondo a questo articolo.
CICLABILI ESISTENTI
Iniziamo dalla situazione delle ciclabili esistenti prima dell’insediamento della giunta Raggi. I dati sono quelli forniti da Roma Servizi per la Mobilità e si riferiscono alle piste ciclabili esistenti a Roma prima del 2014 (in rosso nella mappa).
La necessità di non incorrere in sanzioni ha spinto le amministrazioni precedenti a classificare questi percorsi come ciclabili nel verde e a realizzare pseudo-ciclabili sui marciapiedi. Tenendo conto di questi percorsi, il computo iniziale ammonta a 259 km di ciclabili. Si tratta con tutta evidenza di una finzione, che ad esempio restituisce km di ciclabile sulla Via Appia Antica, priva – ovviamente – di qualsiasi segnalazione o infrastruttura.
Ai fini della nostra valutazione, consideriamo i percorsi utili alla mobilità urbana e dunque eliminiamo dalla mappa:
- i percorsi ricavati nei parchi e nelle ville romane;
- i percorsi non agibili;
- i percorsi non dotati di infrastrutture o segnaletica.
Ecco la mappa dei percorsi rimanenti.
Come si vede, si tratta di una serie di brevi percorsi non connessi. Su distanze anche inferiori ai 5km (la distanza fra Garbatella e l’Università La Sapienza) chi si sposta in bicicletta non ha alcuna possibilità di usare percorsi dedicati alla mobilità in bicicletta e si trova continuamente esposto ai pericoli del traffico romano.
LE CICLABILI DEL PON-METRO 2014-2020: IL PRESENTE
Passiamo ora alle infrastrutture realizzate, o in via di realizzazione, dalla giunta Raggi.
Le ciclabili realizzate dalla giunta Raggi durante la prima metà del mandato (2,5 anni) coprono un totale di 5.6km e sono:
a) il Tunnel di Santa Bibiana (0,2 km)
b) la ciclabile Nomentana (3,2 km)
c) la ciclabile Tuscolana, nei due sensi di marcia (2,2 km)
Nel caso della Nomentana e della Tuscolana (totale 5.4 km) si tratta di interventi già in fase avanzata di progettazione al momento dell’insediamento della giunta Raggi, che li ha portati a cantiere e attualmente sono in fase di completamento.
Ecco dunque come si presenterà la situazione a breve, al termine dei cantieri sulla Tuscolana e sulla Nomentana, con le nuove realizzazioni segnate in verde con un tratto spesso.
I 5,5km aggiuntivi di ciclabile sono un piccolo sollievo per chi è già abituato a utilizzare la bicicletta nel traffico romano.
Per chi vuole iniziare ad utilizzare la bicicletta, l’impatto delle nuove ciclabili è estremamente limitato se rapportato ai 5500 km di strada romane (0,001%). Inoltre, i tracciati rimangono frammentati, sia verso il centro che verso la periferia, ed espongono ugualmente gli utenti ai pericoli del traffico . Non ci risulta che Roma Capitale si sia dotata di strumenti per il conteggio dei passaggi, e dunque sarà difficile valutare il reale impatto di queste infrastrutture sullo sviluppo della mobilità in bicicletta.
LE CICLABILI DEL PON-METRO 2014-2020: IL FUTURO
I percorsi ciclabili programmati all’interno del Piano Operativo Nazionale (PON) redatto nell’Aprile 2017 sono 15 (quindici) e fanno parte di un cronoprogramma triennale che va dal 2017 al 2020, per un totale di circa 18 km.
Per quanto riguarda le infrastrutture da realizzare nel futuro, il PON-METRO 2014-2020 presenta 3 fasi di intervento, riassunte dal Presidente del Commissione Mobilità in un post su Facebook lo scorso 16 Gennaio:
FASE 1) CICLABILI IN PROGETTAZIONE DEFINITIVA
Sono gli interventi il cui livello attuale di progettazione è definitivo, in conferenza dei servizi e in probabile bando entro il primo semestre 2019 per la successiva realizzazione. Si tratta di 9 interventi, per un totale di 10,88 km molti dei quali già finanziati e contenuti nel PON-METRO 2014-2017:
FASE 2) CICLABILI IN STUDIO DI FATTIBILITÀ TECNICO ECONOMICA
Sono gli interventi in stato ancora embrionale rispetto ai precedenti, per un totale di 7,31 km distribuiti su 4 interventi:
Anche in questo caso, gli interventi si limitano a brevi tratti non connessi che non potranno attrarre nuova utenza se non con grande difficoltà.
FASE 3) CICLABILI IN PROGRAMMAZIONE
Nel presentare gli interventi per le ciclabili in programmazione il Presidente Stefàno dichiara che saranno in “Progettazione entro il primo semestre 2019”. Non specificando a quale delle tre fasi di progettazione si riferisca (preliminare,definitiva,esecutiva) si presume si stiano acquisendo informazioni preliminari per arrivare al più presto allo studio di fattibilità e successivamente alla progettazione vera e propria. Per queste ciclabili la realizzazione è più lontana nel tempo ed è difficile al momento fare previsioni ma l’estensione totale dovrebbe aggirarsi intorno ai 10,78 km
Ecco come apparirebbe la mappa delle ciclabili di Roma se venissero realizzati tutti gli interventi, inclusi quelli in programmazione.
Nella mappa abbiamo incluso anche il Grande Raccordo Anulare delle Biciclette (GRAB). un anello di 44 km della rete Bicitalia, che, sebbene dedicato prevalentemente all’utenza cicloturistica, si prevede possa offrire buone possibilità d’uso urbano quotidiano. La progettazione di quest’opera ha una storia lunga e travagliata e per la sua realizzazione bisognerà presumibilmente attendere ben oltre il mandato della giunta Raggi.
Anche considerando lo scenario migliore programmato per i prossimi tre anni l’esperienza dell’utente non cambia rispetto alla situazione attuale.
NON È UNA RETE
…e mai poter bere alla coppa d’un fiato ma, a piccoli sorsi interrotti…(F. De Andrè)
Osservando il quadro delle ciclabili realizzate, in fase di progetto, e in programmazione, è estremamente difficile dedurre un disegno complessivo per lo sviluppo della mobilità in bicicletta.
La rete ciclabile resta comunque discontinua, anche tenendo in considerazione l’anello del GRAB – Ciclovia Romana, e chi usa la bicicletta rimane per lo più esposto non solo ai pericoli della strada, ma anche all’ostilità di chi si sposta in automobile: un’esperienza spiacevole che tutti i ciclisti urbani, non solo romani, conoscono molto bene.
L’azione della giunta Raggi appare dunque, anche nel lungo termine, del tutto insufficiente per lo sviluppo della mobilità in bicicletta a Roma.
Per capire cosa non sta funzionando, confrontiamo lo scenario migliore degli interventi programmati dalla giunta Raggi con il biciplan presentato lo scorso anno da Associazione – Salvaiciclisti-Roma fra le proposte più votate dai cittadini per il PUMS (Piano Integrato per la Mobilità Sostenibile, in attesa di essere approvato e adottato, e sul quale non sono disponibili informazioni aggiornate).
Dal confronto si vede come, anche nel medio-lungo termine, il quadro è frammentato e gli interventi non formano una rete di percorsi capaci di trasportare gli utenti con continuità attraverso il tessuto urbano.
Abbiamo invece chiamato La Ciclabile Infinita il biciplan proposte per il PUMS per sottolineare un concetto: è possibile muoversi su questa rete ciclabile all’infinito, senza soluzioni di continuità.
La rete innerva tutte le aree metropolitane che compongono Roma è connette i principali attrattori della mobilità urbana. L’utente può spostarsi in sicurezza su distanze di 15-20km senza abbandonare il percorso ciclabile. In questo modo, anche chi non è disposto ad affrontare in bicicletta i pericoli del traffico, può spostarsi da una parte all’altra della città pedalando in sicurezza e soprattutto con tempi di percorrenza del 40-50% inferiori a quelli consentiti dalle automobili e dal trasporto pubblico.
LE CICLABILI DI ROMA: UNA SOLA GRANDE OPERA.
La frammentazione dei percorsi ciclabili romani è la diretta conseguenza del metodo con cui sono concepiti, progettati e realizzati. Mettiamo in evidenza il problema con una tabella.
Periodo | km ciclabili | Numero Interventi | Media km per intervento |
1994/2014 incluse ville e parchi | 260 | 104 | 2,5 |
1990/2014 utili per la mobilità urbana | 140 | 94 | 1,5 |
PON-METRO 2014-2020 | 18 | 15 | 1 |
GRAB – Ciclovia Romana | 44 | 1 | 44 |
Giunta Raggi – Realizzazioni | 6 | 3 | 2 |
Giunta Raggi – Programmazione | 30 | 19 | 1,5 |
Bicicplan Salvaiciclisti-Roma (I livello) | 250 | 13 | 20 |
La rete viaria di Roma è costituita da 5500km di strade. Le poche infrastrutture per la ciclabilità sono state, e vengono ancora oggi, realizzate in maniera discontinua, con interventi di lunghezza media inferiori ai 2km. La parola chiave, anche di questa consiliatura in tema di ciclabilità è ricucitura, che avrebbe senso se vi fosse una struttura portante della viabilità ciclistica a cui ricondurre gli interventi.
Invece, a Roma emerge l’assenza di una visione coerente di una rete di ciclovie a cui ricondurre ogni intervento efficace per la mobilità in bicicletta.
Proviamo ad immaginare di prendere un treno verso Milano-Centrale, per scoprire che bisogna scendere a Grosseto, arrivare in qualche modo a Firenze, riprendere il treno, scendere di nuovo a Milano-Rogoredo e percorrere a piedi gli ultimi chilometri. Giudicheremmo questo viaggio comodo o efficiente?
A Roma, una delle aree metropolitane più grandi d’Europa, manca la struttura portante della mobilità in bicicletta e deve essere costruita. Il biciplan di Salvaiciclisti-Roma risponde a questa esigenza con una proposta articolata su 13 interventi di lunghezza media di poco inferiore ai 20km, dieci volte maggiori della lunghezza media degli interventi previsti nel PON, per un costo complessivo di 100 milioni di euro.
LE CICLABILI AL TEMPO DELLA GIUNTA RAGGI: CHE FARE?
Arrivata a metà mandato, le possibilità che la giunta Raggi abbia un impatto significativo sulla mobilità ciclabile a Roma appaiono ridotte. È necessario un cambio di visione nella programmazione degli interventi.
Nel breve termine almeno tre interventi sembrano necessari per iniziare a costruire il nucleo centrale della rete ciclabile romana: due assi trasversali e un anello di connessione.
- La Tangenziale delle Biciclette (10 km) – il giro delle Mura, o i confini del I Municipio: via dei Fori Imperiali, via Labicana, viale Manzoni, Santa Bibiana, via Tiburtina, via Aldo Moro, via del Policlinico, Corso d’Italia, via San Paolo del Brasile, via Washington, p.le del Popolo, via del Corso, piazza Venezia. Questo tracciato appare particolarmente urgente, perché almeno due persone in bicicletta hanno perso la vita negli ultimi 30 giorni, Santo Gervasi su via Labicana e Nereo Gino Muraro su Corso d’Italia.
- L’asse Tuscolana-Cassia (10 km) prosegue il percorso iniziato con i lavori su via Tuscolana estendendolo fino al settore nord della città 10,2 km. Rispetto al biciplan proposto da Salvaiciclisti-Roma, mette in continuità il ramo nord della ciclopolitana L1 (Appia-Cassia) e il ramo sud della ciclopolitana L8 (Tuscolana-Flaminia).
- L’asse Nomentana-Ostiense (6,5 km) connette la ciclabile Nomentana, in via di completamento, con il settore sud-ovest della città. misto tra L2 (Ostiense-Salario) e L4 (Nomentana-Colombo). Un possibile percorso alternativo potrebbe svilupparsi lungo Viale Trastevere e connettersi con Viale Marconi, dove pure è già in programma la realizzazione di una ciclabile.
Ecco un possibile sviluppo del nucleo centrale della rete ciclabile romana. Si tratta di tre interventi, per un totale di poco più di 26 km.
Come si vede anche nelle mappe successive, l’intervento proposto costituisce una ricucitura efficace degli interventi già realizzati (Nomentana e Tuscolana) con quanto previsto a breve termine (Ostiense e Cassia), connettendo al contempo i quadranti cardinali della città (Nord/Sud, Est/Ovest) con l’anello delle Mura, che esercita il doppio ruolo di attrattore cicloturistico e di smistatore dei flussi ciclabili centro-periferia.
UNA PROGRAMMAZIONE INSUFFICIENTE
Al momento, gli interventi realizzati e programmati dalla giunta Raggi appaiono insufficienti per lo sviluppo della mobilità in bicicletta.
I singoli interventi sono discontinui, frammentati, e vengono per lo più percepiti come concessione ad una minoranza di amanti della bicicletta invece che come risorsa per la città e strumento di sviluppo economico e sociale.
Come il tassello di un puzzle, l’intervento sul nucleo semplifica invece il rompicapo della mobilità in bicicletta ed è una soluzione che la giunta Raggi può ancora inserire in programmazione entro la fine del mandato.
Non c’è l’uovo o la gallina. C’è solo l’infrastruttura. Non servono le campagne tipo “Vai in bicicletta, dai”. Solo le infrastrutture contano.
(M. Colville-Andersen, Copenhagenize)
Clicca qui per aprire la mappa interattiva di tutti percorsi descritti in questo articolo.
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