LEONARDO: BABBO, MA NON PUOI FARE QUESTA COSA, È VIETATO
Caro Leonardo, ieri, abbiamo messo su, in bicicletta, la tua prima disobbedienza civica. Sono stato molto orgoglioso di te per due volte.
Caro Leonardo, ieri, abbiamo messo su, in bicicletta, la tua prima disobbedienza civica. Sono stato molto orgoglioso di te per due volte.
Cari Elena e Romeo, da quando avevate 3 e 5 anni la vostra mamma ha mollato la macchina e ha cominciato ad andare al lavoro in bici. Dopo aver visto voi e la mia bici insieme, forse ho cambiato idea, e devo dire che la bici anche per me è un grande gioco.
L’altro giorno mi hai chiesto perché non ho più la macchina… Perché non ce la ho più? Non ho più la macchina grazie a te e all’amore che mi lega a te. Prima che tu…
Amore mio. Eccoci qui: chi lo avrebbe mai detto, pochissimi anni fa quando tu tardavi ad arrivare e noi ci consolavamo con meravigliose e sfidanti pedalate, che ci saremmo trovati a spiegarti che fra un pò arriverà la sorellina…
Cari Alessandro e Caterina, voglio scrivervi queste righe per chiarire con voi una cosa. Molti pensano che mi muova in bici per ragioni ambientaliste, per lasciarvi un Mondo simile a quello che ho trovato; altri credono che lo faccia per ragioni economiche: la realtà è un’altra e ben diversa.
Cara Tea, quando ancora eri nella pancia tutti ci dicevano che insieme a te sarebbe uscita anche una bicicletta… dall’ecografia si vedeva qualcosa di strano infatti!
Tutti ci dicevano anche che non avremmo più inforcato una bicicletta e che avremmo dovuto arrenderci all’idea di usare di nuovo la macchina!
Bimba mia dolcissima, oggi Anna B. mi ha chiesto di scriverti una piccola lettera sul nostro modo di stare in bici fra le persone, nella natura, nella città, ogni giorno.