La Laboratoria Autogestita Ecologista Berta Caceres è un luogo che ti stampa il sorriso sul volto appena ne varchi la soglia. Ed i sorrisi sono anche quelli degli occupanti che ti accolgono in un posto incredibile, aperto sia fisicamente che mentalmente.

Ma già percorrendo via della Caffarella i cartelli scritti a mano che invitano a lasciare l’auto più lontano possibile, o meglio ancora ad arrivare a piedi o in bici, ti accompagnano piacevolmente al civico 13.

Domenica mattina abbiamo accolto con felicità l’invito a tenere un breve corso di ciclomeccanica di base, che potesse essere utile a chi come noi naviga questa città in bicicletta rispettandone le persone, l’ecologia e la bellezza.

La bicicletta sicuramente crea una meravigliosa dipendenza in chi la usa.

Ma la bicicletta crea anche una forte indipendenza da carburanti, traffico, orari, percorsi …

Ed è naturale cercare anche di guadagnare quel minimo di indipendenza anche sulla manutenzione del mezzo, che ci permetta di prendere una foratura accidentale più come un momento di pausa che come una brusca interruzione.

Così abbiamo piazzato un tavolino di fortuna su un selciato al sole, con la bicicletta che qualcuno ha messo a disposizione di Berta Caceres, abbiamo iniziato a conoscere i pochi attrezzi che occorrono nel quotidiano e subito dopo a sporcarci le mani.

Abbiamo smontato e montato ruote, identificato una foratura sentendone il suono e il piccolo spiffero sulle mani e sulle labbra.

Analizzato le fasi necessarie e le buone pratiche per compiere al meglio le operazioni.

Abbiamo imparato a regolare i freni, illustrato il funzionamento di un cambio, smontato e rimontato dei pezzi di catena e visto che anche gli incidenti di percorso più noiosi si possono risolvere se si sa come fare. 

E abbiamo percepito la semplicità che si cela dietro a dei meccanismi solo a prima vista complessi.

E il recupero della semplicità è forse una delle molle principali che ha spinto le ragazze e i ragazzi di Berta Caceres ad aprire quel posto e farne una Laboratoria di buone pratiche di vita e di ecologia.

Un gruppetto di bambini ha osservato con grande interesse, mentre molte erano le domande, le curiosità, le osservazioni.

Domande di chi è consapevole di potersi prendere cura del proprio mezzo di trasporto così come della città che c’è intorno e cerca solo di aumentare il rapporto di “intimità” con la propria bicicletta.

Prendersi cura della bici come prendersi cura dell’ambiente e delle persone.

Molto accomuna Salvaiciclisti e la Laboratoria Autogestita Ecologista Berta Caceres, “spazio antifascista e fronte di lotta ecologista contro la violenza del capitalismo e dell’eterocispatriarcato”.

Siamo andati via con la certezza di rivederci e collaborare ancora, e non vediamo l’ora.

Lunga vita alla Laboratoria Berta Caceres.

 

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