Richiesta di Dimissioni del Presidente dell’Automobile Club d’Italia (ACI), Angelo Sticchi Damiani.
Transitare con un veicolo a motore 30 km/h o 40 km/h rappresenta per gli utenti deboli della strada la sottile linea tra la vita e la morte.
L’associazione Salvaiciclisti Roma – Sic Roma a.p.s. ha sottoscritto coralmente al coordinamento nazionale delle Associazioni per la Sicurezza Stradale e Movimenti Ambientalisti e Cicloattivisti in uno alle associazioni Vittime della strada ha ufficialmente la richiesta di immediate dimissioni del Presidente dell’Automobile Club d’Italia (ACI), Angelo Sticchi Damiani, per quanto dallo stesso dichiarato, oltre allo scioglimento di quel carrozzone che è l’ACI, inutile e costoso per lo Stato, soprattutto in questo momento di crisi.
Di seguito il testo inviato.
Egr. Presidente Prof. Giuseppe Conte
Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana
Spett.le Ministero per le Politiche Giovanili e lo Sport
a.c.a
Egr. Ministro On. Vincenzo Spatafora
Spett.le Ministero dell’Economia e delle Finanze
a.c.a
Egr. Ministro On. Roberto Gualtieri
Spett.le Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
a.c.a.
Gentile Ministra On. Paola De Micheli
Spett.le Associazione Nazionale Comuni Italiani
a.c.a.
Egr. Presidente Dr. Antonio Decaro
12 settembre 2020
Oggetto: Richiesta di dimissioni immediate del Presidente ACI Sticchi Damiani e ritiro deleghe ACI
Egregi Presidenti ed Onorevoli Ministri,
Le dichiarazioni del Presidente dell’Automobile Club d’Italia (ACI) Angelo Sticchi Damiani – rilasciate in data 11/09/2020 a Il Sole 24 Ore, riportate sulla pagina Facebook dell’ACI e ribadite in un’intervista a Rainews24 – relative alle nuove norme inserite nel Codice della Strada tramite il Decreto Semplificazioni, sono la negazione di anni di impegni di tutte le varie Istituzioni sul fronte della sicurezza stradale.
In particolare il Presidente Sticchi Damiani afferma che:
“[..] in certi tratti è facile sforare i limiti (di velocità n.d.r.) senza particolari pericoli. Ora per favorire le bici e monopattini potrebbero proliferare zone 30, rischiamo di multare tanta gente che va solo a 40”.
Questa dichiarazione, oltre ad essere un insulto nei confronti delle circa 3200 vittime e 240 mila feriti falciati ogni anno sulle strade italiane dalla violenza stradale e conduzione sconsiderata dei veicoli a motore, rappresenta anche un indiretto incitamento alla violazione delle leggi dello Stato in materia di circolazione stradale.
Il signor Sticchi Damiani è preoccupato per le multe agli automobilisti, noi per la vita delle persone!
Onorevoli, una persona adulta (pedone, ciclista o conduttore di monopattini) investita da un’automobile a 40 km/h ha il 50% di probabilità di essere uccisa, un bambino la quasi certezza.
I limiti di velocità sono presidi di sicurezza e vanno rispettati e basta!
Le dichiarazioni del Presidente Sticchi Damiani sono gravissime perché tendono a legittimare la prevaricazione e la violenza motoristica sulle strade, l’eccesso di velocità e il superamento dei limiti come un’infrazione priva di conseguenze, quando sappiamo che, combinata con la piaga della distrazione, è fonte di migliaia di morti e centinaia di migliaia di feriti ogni anno.
La gravità di tali affermazioni è esacerbata dal fatto che ACI è anche un Ente Pubblico Associativo a cui lo Stato Italiano riconosce alcuni compiti istituzionali nel settore della circolazione stradale dei veicoli e che deve comportarsi come tale, rispettando il diritto di tutti gli utenti della strada, compreso il diritto a non essere uccisi.
Noi sottoscritte Associazioni per la sicurezza stradale e Movimenti Ambientalisti e Cicloattivisti, in memoria di tutte le persone uccise sulla strada dalla violenza motoristica, nel rispetto del dolore dei loro familiari, in solidarietà con le persone rimaste ferite e spesso gravemente menomate, a nome dei pedoni e ciclisti, primi utenti vulnerabili in strada,
CHIEDIAMO
che il Consiglio dei Ministri e i Ministeri competenti esigano le immediate dimissioni dalla sua carica del Presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, per quanto dichiarato e più volte confermato;
che vengano ritirate tutte le competenze attualmente in capo all’ACI e termini ogni forma di contribuzione diretta o indiretta a tale Ente, allontanando immediatamente i rappresentanti dell’ACI da ogni organo consultivo, in quanto non terzi ma rappresentanti di parte;
che l’Automobile Club d’Italia venga sciolto e che i Ministeri competenti avochino a sé tutte le deleghe ed i servizi ad esso oggi attribuiti, rimuovendo un intermediario non estraneo ad interessi di parte motoristica, che, ad oggi, non ha più motivo di esistere e che ha un costo stimato per le casse pubbliche di 200 milioni di euro l’anno, alleggerendo in tal modo il carico economico sullo Stato, più che mai necessario in questo momento di crisi.
Ringraziando per l’attenzione, ed in attesa di riscontro, porgiamo cordiali saluti.
Coordinamento
Associazioni e Movimenti
Cicloattivisti e Ambientalisti
Salvaiciclisti Roma A.p.s.
Consulta Comunale della Bicicletta di Bologna
Fondazione Michele Scarponi Onlus
Bikeitalia.it
Ciclostile – ciclofficina popolare del Centro Sociale Bruno di Trento
Consulta della Mobilità Ciclistica e della Moderazione del Traffico della città di Torino
Ecoborgo Campidoglio – Torino
FIAB – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta
Associazione hub.MAT – Olbia
Genitori Antismog
Bike to school
Alleanza Mobilità Dolce
Pro Natura
Kyoto Club
Salvaiciclisti Bologna A.p.s.
Italian Cycling Embassy
Bike4city A.p.s.
Massa Marmocchi – In bici a scuola Milano
Rete Vivinstrada – Associazioni per la cultura e prevenzione stradale
Associazione Lorenzo Guarnieri Onlus
Fondazione Luigi Guccione Onlus
Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada onlus – AIFVS onlus
Famiglie senz’auto
Cittadini per l’aria Onlus
Comitato Torino Respira
Legambici – Legambiente per la mobilità attiva e la ciclabilità APS
Legambiente Onlus
Milano Bicycle Coalition ASD
Napoli Pedala
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Salvaiciclisti Roma -Sic Roma A.p.s., associazione per ciclisti urbani, promuove l’uso della bicicletta come mezzo di spostamento (dialogando con i cittadini, le aziende e le amministrazioni), la demotorizzazione dei centri urbani, la sicurezza stradale e una città a misura di persona.