Mi sposto in bici per avere più tempo per fare il papà
Cari Alessandro e Caterina, voglio scrivervi queste righe per chiarire con voi una cosa.
Molti pensano che mi muova in bici per ragioni ambientaliste, per lasciarvi un Mondo simile a quello che ho trovato.
Altri credono che lo faccia per ragioni economiche: la realtà è un’altra e ben diversa.
Papà si sposta in bicicletta per avere più tempo da passare con voi, posso accompagnarvi a scuola e venire a riprendervi, in questo modo è come giocare assieme per 20 minuti in più al giorno. In bicicletta sto più attento a voi e non devo perdere tempo a cercare un parcheggio per andare in pizzeria o ai giardini:
mi sposto in bici per avere più tempo per fare il papà.
Abitando a Roma, non ho mai preso in considerazione l’auto come mezzo di trasporto per andare al lavoro o per gli spostamenti quotidiani, lo stress della guida nel traffico, il dover cercare parcheggio, il costo complessivo, la rendono svantaggiosa nel complesso; chiunque sappia fare due conti e applichi un po’ di logica, può comprenderlo facilmente.
Ognuno fa le proprie scelte e non sta a me criticarle, io posso cercare di spiegare la mia.
L’inizio
Quando è nato Alessandro, 10 anni fa, ho dovuto considerare nuove forme di spostamento rispetto ai mezzi pubblici o alla tanto gradevole camminata pomeridiana: 7 Km per Roma, sono un lusso di tempo.
Quando Ale imparò a tenere la testa abbastanza dritta, cominciai a portarlo in bicicletta, gli piacque da subito e piacque da subito anche a me andarci con lui: l’interazione era più facile che in auto, lo spostamento era più veloce che con i mezzi e l’unico paragonabile nei tempi a quello dello scooter senza essere vietato dalla Legge. Iniziò li la mia nuova carriera di ciclista urbano, affiancata alla nuova esperienza di padre.
Negli anni abbiamo usato la bicicletta con il seggiolino davanti, quello classico, al manubrio; quando Ale è cresciuto un po’ abbiamo avuto una Family Bike Integrale che permetteva anche a lui di pedalare attivamente: sono stati gli anni in cui abbiamo fatto molte amicizie, molti ciclisti e moltissimi amichetti in tutti i giardinetti.
In tre
Quando mamma rimase incinta per la seconda volta, mi posi il dubbio su come avrei potuto fare a portare due figli e tutto quello che ci serviva su una bicicletta. La risposta fu una WorkCycles Fr8. La mia fu la prima ad arrivare in Italia, tutt’ora non ce ne sono molte, costa tanto, pesa molto ma, ha un’infinità di pregi che ancora mi fa essere entusiasta della scelta. Si tratta di una bicicletta fatta apposta per il trasporto di due bambini e tutto ciò che necessita loro lasciando ancora spazio per la spesa. Tutte le esperienze fatte con il primo Alessandro si sono arricchite e moltiplicate con Caterina.
Auguro a ogni genitore di poter spendere il tempo con i propri figli, potergli stare vicino mentre crescono e interagire con loro arricchendosi.
Gli anni sono passati, tutti e due sapete pedalare. Alessandro ha imparato a farlo autonomamente nel traffico ma ogni tanto mi chiede un passaggio per il gusto di farlo.
[ Lettera di papà Michelangelo ai suoi figli Alessandro e Caterina]
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