Il magico mondo delle buche di Roma, II
Eccoci di nuovo qui, amici ciclisti romani, magnificare le attrattive delle impareggiabili strade romane, che rendono la nostra vita sempre piena di avventura, emozione, colpi di scena, improvvise derapate, salti del cefalo a piè fermo. Eccoci qui con altri due tipi di buca per far crepare di invidia ferraresi, mantovani, trevigiani, e teppaglia varia del nord.
La Pinicola – Calcite, Mozziconi e Trascuratezza. TAPEHR – The Alberone Permanent Holes Retrospective
Chiamata così per analogia con il boletus pinicola, fungo delizioso e prelibato, cresce in simbiosi con i pini di Roma, che come ci dicono i due grandi cantautori Respighi e Venditti proliferano e non si spezzano. E manco le radici si spezzano, anzi producono una protuberanza a forma di uovo di Alien estremamente divertente per il ciclista romano, soprattutto perché cresce per forza di cose sui cigli della strada. Ecco, la Pinicola presta l’agio per spiegare come la percezione della buca sia completamente diversa per il ciclista e l’automobilista: il povero guidatore, vera vittima della strada, si perde tutto il divertimento, obbligato com’è ad occupare il centro della carreggiata così tristemente priva di Pinicola; noi invece che stiamo a bordo strada evvai ce le becchiamo tutte, ed ecco che per magia le consolari diventano gioiosi ottovolanti in cui esercitarci in arditi equilibrismi o scarti improvvisi che poi gli automobilisti ci suonano e ci bestemmiano contro.
La caratteristica più esaltante della Pinicola – forse l’avrete capito – è che cresce in altezza invece che in profondità, sovvertendo il trito clichè che nella buca ci si casca… Nossignore, noi a Roma c’abbiamo le cose speciali, cari amici di Padova e dintorni imbolsiti da prevedibili faggi, nella Pinicola ci si arrampica, ed a un certo punto… essa fiorisce definitivamente liberando la carica di vitalità che contiene.
Pinicola Florescens – Bitume, Biacca, Legno e corruzione diffusa, TMC – The Mandrione Contemporary
E’ un attimo eh? Una sera torni a casa ed è ancora nella sua fase montagnosa, e il giorno dopo… ualà! Sorpresa! E’ passata alla fase vulcanica, e libera gioiosa e sbarazzina il suo carico di radici nodose, e se la pigli so cazzi tua.
La Balotelli
Prende il nome come avrete immaginato dal noto centravanti di pallone, perché da lui mutua la caratteristica evoluzione ciclica, che si ripete con immancabile rigore.
Occorre qui fare una parentesi filosofica. Mi si perdoni, ma va fatto. Avrete notato che le buche di Roma presentano caratteristiche necessarie e immutabili, esse sono governate da una ananke rigorosa, seguono un percorso evolutivo inevitabile, il che porta a configurare il ciclista della capitale essenzialmente come hegeliano. Non come i ciclisti di Treviso, di Ferrara, di Reggio Emilia, ancora confusi in un fumigante equivoco criptoromantico che risale a quel fricchettone di Kant. No, noi sappiamo che non c’è spazio per il caso, che nulla, nulla, nessuna nuova amministrazione comunale o governo centrale potrà distogliere la buca romana dall’evolversi secondo le sue regole intrinseche e razionali. Noi sappiamo che i politici passano, le buche restano. Noi sappiamo che Hegel aveva ragione. E non è raro infatti che nelle riunioni di Salvaiciclisti Roma, tra un cocktail sopraffino fattoincasa da Michelangelo Alimenti e una sessione di baratto di robe di bici, qualcuno si metta a recitare qualche passo delle Vorlesungen über die Philosophie der Geschichte, così a memoria, perché gli va; sono feste divertentissime.
Ma basta con le divagazioni, torniamo al nostro dovere, alla Balotelli. Come dicevamo si chiama così perché ricalca fedelmente il ciclo prestazionale del nostro: sembra all’inizio un grande acquisto e un deciso miglioramento, tempo un paio di mesi comincia a scemare, tempo la fine del girone di andata si rivela una clamorosa sola. Ma scendiamo nel dettaglio, e sciogliamo il senso della metafora.
Questa è laBalotelli nella prima fase.
Balotelli fase I, Asfalto Su Asfalto su Ritardo, AAA – Ardeatina Academy of Arts
Vedete? E’ la classica pecetta appena messa sulla buca. Guardate come brilla, come sembra aver risolto il problema, come spicca. E’ come Supermario alla terza di campionato al Nizza, segna, corre, suda: nun je se po’ di gnente.
Ma ecco che passano le giornate, per Balotelli e per la pecetta, e invariabilmente si cominciano a vedere i primi segni di quello che a breve, inevitabilmente, succederà.
La Balotelli fase II, o della decima di andata: Ghiaia, derivati del petrolio e faciloneria, TATE CECCHIGNOLA
Balotelli fase III, la fuori rosa. Sassi, renella, aria fresca, assenza di manutenzione e brecciolino, MART – museo d’arte Moderna e Contemporanea Romanina Tor Tre Teste
Qui siamo nella fase in cui Balotelli si è comprato una nuova Lamborghini color senape, un orecchino che pesa sette etti, e comincia a non tornare a coprire a centrocampo; si vedono insomma i primi segni dell’inevitabile degrado in arrivo. La buca comincia ad aggettare, si scompone, si vedono chiarissimi i contorni di una buca più grande che sta per aprirsi… è Balotelli che mina lo spogliatoio…
E così, hegelianamente, arriviamo alla terza fase
Egnente, il patatrac è fatto, scatta il tutti contro tutti, Balo si fa espellere per simulazione al settimo del primo tempo, si chiude in casa, non risponde al telefono, dice che ce l’hanno tutti con lui, e lo mettono fuori rosa. La pecetta, in perfetto pendant, sbriciolata sparisce, intorno a lei si allargano crepe ben peggiori di quando è arrivata. Ma niente paura, la buca come il giocatore non spariranno per sempre, li rivedremo presto ad abbacinare con il loro carico di fallaci promesse qualche altra buca, qualche altro spogliatoio, ci saranno sempre un assessore o un Raiola capaci di fregarci di nuovo.
La settimana prossima si chiude alla grande! La Mosè, La Mosè Ubriaco, la Kinder, e la Stargate!
Le altre puntate: Il magico mondo delle buche di Roma I; Il magico mondo delle buche di Roma III.
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